Il tema della pena di morte diventa fonte di accesi dibattiti tra alcuni giovani/studenti/accolti.
Risposte possibili:
La pena di morte è incostituzionale in Italia. L’insegnante o l’operatore che si trova a gestire una discussione sulla pena di morte in Italia può anzitutto esporre ai suoi giovani/studenti/accolti l’art. 27 della Costituzione italiana:
La responsabilità penale è personale. L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Nelle scuole secondarie di secondo grado, gli insegnanti di filosofia, di letteratura[1] e di storia possono collaborare per affrontare il tema proponendo agli studenti un’analisi del pensiero di Cesare Beccaria (a partire da “Dei delitti e delle pene”), un percorso tematico sulla produzione letteraria di autori come Hugo, Dostoevskij, Tolstoj, Camus, Sciascia, ecc. e una contestualizzazione storica degli step che hanno portato all’abrogazione della pena di morte in Italia e nei Paesi dell’Unione europea. Tale percorso può aiutare le ragazze e i ragazzi ad affrontare il tema della pena di morte con maggiore consapevolezza e avendo a disposizione i necessari strumenti interpretativi.
[1] Un testo utile per riflettere sul tema della pena di morte è A. Salvati, La penna e la forca. Scrittori e pena di morte, suggestioni letterarie per il rifiuto della pena capitale, Intrecci Edizioni, 2020.
Un utile strumento per affrontare questa tematica con i giovani è quello offerto da Amnesty International, dal titolo: Pena di morte: parliamone in classe. Quaderno operativo[1], consultabile gratuitamente online.
[1] R. Fantini (a cura di), Pena di morte: parliamone in classe. Quaderno operativo, Amnesty International, 2015, http://kids.amnesty.it/docs/Pena_di_morte_Quaderno_WEB.pdf.
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