Gli attacchi terroristici possono costituire terreno fertile per l’esacerbarsi delle tensioni sociali producendo reazioni molto diverse tra loro. Nelle interviste condotte, gli attacchi jihadisti al teatro Bataclan del 2015 e quello di estrema destra condotto in Italia da Luca Traini nel 2018 sono risultati essere i più citati da insegnanti e operatori del sociale quali esempi di eventi fortemente polarizzanti tra i loro giovani/studenti/accolti.
Risposte possibili:
Alcuni giovani/studenti/accolti che vivono in Italia ma provengono da altre aree geografiche possono essere sopraffatti da narrazioni mediatiche che propongono notizie di attentati nelle loro regioni di origine dipingendole come “aggressioni” o “colpa” dell’Occidente largamente inteso. Per reazione, quando un attacco si verifica in suolo europeo, di fronte alla richiesta di osservare un minuto di silenzio o di discutere dell’argomento in classe possono verificarsi situazioni in cui giovani/studenti/accolti esibiscono sentimenti di frustrazione e di rabbia legati al fatto che le vittime in suolo europeo sembrano, ai loro occhi, essere considerate più importanti di quelle dei loro paesi d’origine. Davanti a queste rimostranze, è importante utilizzare una forma di dialogo empatico nei confronti delle vittime di ogni attentato e includere nella discussione sull’evento una riflessione più ampia sugli attacchi terroristici in genere e in ogni luogo.
Nel caso in cui giovani/studenti/accolti mostrino approvazione per un attacco terroristico, è importante indagarne le ragioni sottese. Se si tratta di una provocazione adolescenziale, è possibile lavorare in classe sul tema delle vittime e sul dolore che tali attacchi producono nelle famiglie di qualsiasi ceto, religione o etnia. Nel caso in cui vi fosse un’adesione più profonda alle narrazioni di gruppi estremisti violenti o di gruppi terroristici è importante allertare il dirigente scolastico e la famiglia dell’interessato.
A scuola come al di fuori di essa, è importante non affrontare tali discorsi in un’ottica “noi Vs loro”. Trattandosi di eventi dolorosi e di grande impatto emotivo è bene concentrarsi sugli aspetti in comune piuttosto che sulle differenze. La perdita dei propri cari, l’importanza di ogni vita umana, la contesa democratica quale strumento migliore per potere dare voce alle istanze di tutti sono alcuni dei temi che insegnanti e operatori del sociale possono proporre nel dialogo con i propri giovani/studenti/accolti.
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