IDENTITÀ E SOCIETÀ

Come reagire se, durante i periodi di digiuno annuali previsti in alcune religioni, alcuni giovani/studenti/accolti hanno difficoltà a concentrarsi in classe o a svolgere attività fisiche e sportive?

Situazione osservata

Durante l’anno scolastico, alcuni studenti delle scuole secondarie praticano il digiuno come parte del loro credo religioso per periodi che vanno da pochi giorni a 4 o 5 settimane consecutive. Durante questi periodi, dovendo trascorrere molte ore senza bere e mangiare, la loro capacità di attenzione può ridursi significativamente e, allo stesso tempo, stanchezza e affaticamento possono aumentare. La stessa situazione è riscontrata anche dagli operatori del sociale che seguono i giovani al di fuori dell’orario scolastico.

Risposte possibili:

Dialogo con le famiglie

Conciliare i ritmi della scuola, specialmente nei casi del “tempo pieno” con le necessità degli studenti che vogliono seguire un digiuno a motivazione religiosa non è sempre semplice. Anche il momento della mensa, infatti, costituisce un momento educativo per gli studenti e spesso si deve decidere se sia preferibile far tornare a casa gli studenti che non mangiano per poi farli rientrare dopo oppure no. Il dialogo con le famiglie, a questo proposito, è sempre consigliato anche perché alcuni genitori fanno interrompere il digiuno ai loro figli in presenza di verifiche scolastiche o pratiche sportive impegnative mentre, in altri casi, preferiscono che i figli rinuncino ad attività non sostenibili con la pratica del digiuno.

I rischi per la salute

Nel caso di comprovata stanchezza, è importante avvisare i genitori dei possibili rischi associati alla non nutrizione e alla non idratazione in termini di sicurezza (soprattutto nello sport) e risultati (compiti scolastici e periodi d’esame). Infatti, finché gli studenti sono all’interno delle mura dell’istituto, la scuola è responsabile per essi e gli studenti devono quindi adempiere agli obblighi di orario della propria classe. Nel caso in cui il dialogo con la famiglia risultasse un vicolo cieco e la situazione di una studentessa o di uno studente minorenne fosse tale da allarmare gli insegnanti per la sua salute, il dirigente scolastico deve immediatamente esserne informato in modo da potere attivare le procedure previste.

Dialogo con i giovani

Nell’ambito del loro supporto socioeducativo, gli operatori del sociale possono contribuire significativamente ad aprire un dialogo con i giovani interessati e i loro genitori ponendo al centro della riflessione le problematiche di salute e sicurezza causate dal digiuno in determinate situazioni.

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